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November 3, 2025Cross-Border
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Italy: La settimana nei mercati - 3 Novembre

INTRODUZIONE

Negli Stati Uniti, come ampiamente atteso, la Fed ha tagliato i tassi di 25 bps, portando il corridoio dei federal funds al 3,75–4,00% e annunciando la fine del programma di riduzione del bilancio (QT) a partire dal 1° dicembre. Tuttavia, durante la conferenza stampa, Powell ha frenato le aspettative di ulteriori tagli a dicembre, ribadendo che “non esiste un percorso privo di rischi”. L’inflazione, scesa al 3%, resta infatti ben sopra il target del 2%, mentre il mercato del lavoro continua a mostrare segni di indebolimento, aggravati dal prolungato shutdown governativo che limita la visibilità degli ultimi dati macro.

A rendere il quadro più complesso, la Fed, nella giornata di Venerdí ha effettuato un’iniezione di liquidità da 29,4 miliardi di dollari nel REPO market, la più ampia dal 2020, per alleviare le tensioni sul mercato interbancario: un segnale che il sistema bancario americano resta vulnerabile.

Sul fronte europeo, la BCE ha lasciato invariati i tassi, ribadendo la linea “data dependent”. L’inflazione nell’Eurozona si è stabilizzata in prossimità del target del 2%, ma i segnali di crescita restano contrastanti: la Germania mostra timidi miglioramenti negli indicatori economici, mentre in Francia la situazione politica continua a pesare.

Nel Regno Unito, l’attenzione è ora rivolta alla riunione della Bank of England di questa settimana, per cui il mercato prezza una probabilità crescente di un taglio di 25 bps. L’inflazione in calo e il rallentamento del mercato del lavoro sostengono lo scenario di allentamento, anche se il voto del comitato appare spaccato.

In Giappone, la BoJ ha deciso di mantenere i tassi invariati allo 0,5%, ma il governatore Ueda ha riconosciuto la necessità di un “riequilibrio graduale” della politica monetaria. L’attenzione resta sui dati salariali in uscita questa settimana, cruciali per valutare la sostenibilità dell’inflazione domestica. Nel frattempo lo Yen contina a deprezzarsi.

Sul piano geopolitico, il summit APEC della scorsa settimana ha prodotto un timido riavvicinamento tra Washington e Pechino, con un accordo preliminare che riduce una parte dei dazi americani, apre un canale di dialogo commerciale e promette una forte stretta al problema Fentanyl. Tuttavia, l’annuncio di nuove sanzioni statunitensi alla Russia e la prosecuzione del conflitto in Ucraina mantengono alto il rischio geopolitico.

STATI UNITI

  • Fed: taglio di 25 bps → nuovo range 3,75–4,00%

  • QT: sospeso dal 1° dicembre, Fed reinvestirà i proventi dei Treasury e MBS in scadenza

  • Powell: “Non esiste un percorso privo di rischi”; nessuna garanzia di nuovi tagli a dicembre – probabilità di un nuovo taglio a Dicembre scende al 70%

  • Repo: +29,4 mld $, la più grande dal 2020 → segnale di stress bancario

  • Mercato del lavoro: in rallentamento; visibilità sui dati ridotta per lo shutdown

  • Cina–USA: mini-accordo commerciale al summit APEC (riduzione dazi dal 57% al 47%) – promessa stretta su Fentanyl

  • Reazioni di mercato

  • Azioni in rialzo ai massimi storici

  • In calo i treasury sul breve periodo, curva più ripida

  • Dollaro in recupero dopo la conferenza di Powell, DXY vicino in area 1

EUROZONA

  • BCE: tassi invariati (depositi 2,00%), approccio data-dependent confermato

  • Lagarde: “I rischi sono ora più bilanciati tra crescita e inflazione”

  • Inflazione (ottobre): headline 2,2% a/a, core 2,3% → in linea con attese

  • PIL: +0,2% su base trimestrale | +1,3% su base annuale

  • Germania: IFO 88,4 | PMI servizi in espansione | manifattura in contrazione

  • Francia: Lecornu mantiene la maggioranza, ma cresce l’opposizione interna

GIAPPONE, REGNO UNITO & ALTRI MERCATI

  • BoJ: tassi invariati allo 0,5%, ma Ueda ammette necessità di “riequilibrio graduale”

  • Tokyo CPI: atteso 2,3%, in calo → segnale di rallentamento prezzi

  • JPY: continua la debolezza → EUR/JPY sopra 176

  • BoE meeting (giovedì): atteso taglio da 25 bps (probabilità 70%)

  • Russia: nuove sanzioni USA colpiscono Rosneft e Lukoil

  • Commodities:

  • Oro: rimane in area $4.000/oz

  • Petrolio: greggio stabile in area $60/barile, prezzo basso sostenuto da forte produzione

  • Bitcoin: dopo i massimi di Ottobre scende in area $107.000

CONCLUSIONI

La settimana post-Fed lascia in eredità un clima calma apparente, ma con segnali di incertezza. La conferma del taglio dei tassi e la sospensione del QT segnano un’imporitante svolta, ma la maxi iniezione di liquidità da parte della Fed potrebbe suggerire che qualcosa si sta incrinando sotto la superficie.

La BCE e la BoJ restano prudenti, mentre questa settimana sarà il turno della BoE.La geopolitica torna protagonista con l’accordo parziale USA–Cina e le nuove sanzioni a Mosca.

Calendario Economico: