Italy: La settimana nei mercati - 21 Ottobre 2024
La scorsa settimana l’attenzione era concentrata sulla riunione della BCE di Giovedì. La banca centrale ha deciso un ulteriore taglio dei tassi di 25bp per supportare l’economia in un contesto in cui l’inflazione sembra tornata sotto controllo. Christine Lagarde, ha affermato che "le informazioni in arrivo sull'inflazione mostrano che il processo disinflazionistico è sulla buona strada. Le prospettive di inflazione sono anche influenzate dalle recenti sorprese al ribasso negli indicatori dell'attività economica". I dati mostrano che l'economia della zona euro è più debole di quanto previsto, portando la maggior parte degli operatori di mercato ad aspettasi un ulteriore taglio di 25bp nella riunione di dicembre.
Sul fronte americano continua l’appetito per il rischio con i principali indici di Wall Street che rinnovano i massimi assoluti in scia a una serie di dati macroeconomici migliori delle aspettative, che supportano l’idea di una solida crescita economica. Il governatore Christopher Waller, ha dichiarato mercoledi di essere a favore di un atteggiamento cauto nei confronti di un'ulteriore riduzione dei tassi di interesse nei prossimi mesi.
La scorsa settimana abbiamo inoltre visto la pubblicazione del dato sull’inflazione del Regno Unito che a settembre è stato inferiore alle aspettative, attestandosi all'1,7% contro l’1,9% atteso. Il principale contributo a questo ribasso è arrivato dal settore dei trasporti, grazie al calo delle tariffe aeree e dei prezzi dei carburanti. La prossima riunione della Banca d'Inghilterra sarà il 7 novembre e gli operatori di mercato iniziano a valutare un possibile taglio dei tassi.
Anche in Canada sono usciti i dati sull’inflazione, che ha registrato un rallentamento più marcato del previsto a settembre, attestandosi all'1,6%. Questo dato ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse più aggressivo da parte della Banca del Canada nella riunione di settimana prossima.
Spostandoci in Cina, nel terzo trimestre 2024 l’economia è cresciuta del 4.6% rispetto alle previsioni del 4,5%. Dato migliore delle attese quindi ma si tratta del tasso di crescita più lento dal primo trimestre del 2023, appesantito dalla debolezza del settore immobiliare, da una domanda interna fiacca e dalle tensioni commerciali con l'Occidente che hanno portato all’applicazione di numerosi dazi sui prodotti di esportazione cinese.
Approfondimao ora la situazione in Europa e Stati Uniti.
Europa
La BCE giovedì ha confermato le attese dei mercati tagliando i tassi di interesse di 25 punti base, per la terza volta nel 2024. Adesso i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale sono pari al 3,25%, quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,65%.
Prima della comunicazione sulla politica monetaria, sono usciti i dati relativi all’inflazione in eurozona per il mese di settembre che ha fatto registrare un ribasso maggiore di quello atteso, con un valore dell’1,7% rispetto al 2,2% di agosto ed all’1,8 % atteso dal mercato.
In conferenza stampa madame Lagarde ha sottolineato come i tagli dei tassi riflettono i progressi positivi nella riduzione dell'inflazione, con l'inflazione dell'Eurozona che è scesa al di sotto del 2% a settembre per la prima volta in tre anni.
Sono al contempo preoccupanti le proiezioni di crescita riviste al ribasso per il resto del 2024: l'economia dell'area dell'euro sta affrontando una crescita debole, stretta dalla morsa delle incertezze legate alle tensioni geopolitiche. Lagarde ha ribadido che le prossime azioni di politica monetaria dipenderanno dalle aspettative dell'inflazione e dai dati economici.
Stati Uniti
Continua il buon trend di dati macro US che riflettono un’economia resiliente e in crescita nonostante la stretta monetaria: anche questa settimana sono da segnalare gli ottimi dati sulle vendite al dettaglio uscite meglio del previsto e meglio rispetto ai dati precedenti, confermando la crescita dei consumi in scia ai buoni dati del mercato del lavoro di inizio mese. Al contempo, anche l’indice manifatturiero di Philadelphia ha mostrato un aumento dell'attività industriale. Il mercato del lavoro, inoltre, continua a mostrare resilienza, con un calo inatteso delle richieste di sussidi di disoccupazione in linea con le aspettative. L’attenzione di investiori e analisti è rivolta oramai alla prossima riunione della FED e soprattutto alle elezioni americane dei primi di novembre.
Conclusioni
In questo momento l’Europa, da un punto di vista di crescita economica, sembrerebbe non avere ancora molto spazio a disposizione per sostenere una politica monetaria restrittiva. In particolare la Germania non ha ancora risolto il problema energentico contribuendo al netto rallentamento di tutta l’eurozona. Situazione diversa negli Stati Uniti che, nonostante il tentennamento del mercato del lavoro dei mesi precedenti, presentano ancora dati di crescita economica apprezzabili. Molti i quesiti in sospeso tra cui sicuramente le elezioni americane e le incertezze legate al conflitto in medio oriente.
La prossima settimana sarà povera di dati macro, segnaliamo le riunioni delle banche centrali Cinese e Canadese e la pubblicazione in Europa dei pati PMI.
Calendario Economico: