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December 1, 2025Cross-Border
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Italy: La settimana nei mercati - 1 Dicembre

INTRODUZIONE

La settimana si è chiusa con un peggioramento del sentiment nei mercati, le nuove pubblicazioni macro hanno infatti rafforzato l’idea che l’economia americana stia rallentando con maggiore intensità, spingendo gli operatori a incrementare le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già nella riunione di dicembre, probabilitá ora salite al 90%. La combinazione tra dati soft e liquidità ridotta per il Thanksgiving ha ampliato la volatilità intraday, con movimenti più marcati del normale sulle principali valute.

Sul piano geopolitico, gli Stati Uniti hanno intensificato i contatti diplomatici con Kiev e Mosca, con Trump che ha parlato di una “buona possibilità” di avviare un negoziato sul conflitto. Il potenziale di un’apertura resta comunque limitato, con le condizioni poste dalla Russia che continuano a rappresentare un ostacolo concreto.

In Europa, la settimana è stata dominata da una serie di dati nazionali che hanno offerto un quadro ancora frammentato: la Germania ha mostrato segnali di debolezza sia nel sentiment delle imprese sia nella dinamica dei prezzi, mentre la Francia ha registrato un lieve raffreddamento dell’inflazione a fronte di una crescita più stabile. Nel complesso, la narrativa rimane quella di un’Eurozona che fatica a trovare slancio, mentre la BCE continua a mantenere un approccio improntato alla cautela.

Sul fronte britannico, l’attenzione si è concentrata sulla nuova legge di bilancio, che ha prodotto reazioni contenute ma ha comunque contribuito a un allentamento dei rendimenti e a un temporaneo apprezzamento della sterlina. La risposta degli investitori è stata moderata: le misure fiscali migliorano la credibilità ma non risolvono le fragilità strutturali dell’economia UK.

In Asia, il governatore Ueda ha mantenuto aperta la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi se l’inflazione e la crescita seguiranno il percorso atteso, aumentando l’incertezza su una possibile normalizzazione della politica monetaria della Bank of Japan.

La Nuova Zelanda ha tagliato nuovamente il tasso di riferimento portandolo al 2,25%, segnalando un indebolimento più marcato dell’economia locale e contribuendo alla volatilità sulle divise dell’area.

STATI UNITI

  • PPI (ottobre): +0,2% m/m, sotto le attese → segnali di raffreddamento nelle pressioni a monte.

  • Retail Sales (ottobre): +0,2% → lettura più debole del previsto, conferma un rallentamento della domanda interna.

  • Fiducia consumatori: scende da 94,6 a 88,7 → peggior calo degli ultimi mesi.

  • USD: Il dollaro ha perso terreno contro la maggior parte delle valute G10, indebolito dal riprezzamento aggressivo delle curve e dalla percezione di un’economia USA meno resiliente.

  • Politica Monetaria: I mercati monetari ora prezzano oltre il 90% di probabilità per un taglio nella riunione di dicembre, anche se il PCE in uscita questa settimana potrebbe modificare sensibilmente il quadro.

EURZONA

Germania

  • IFO Business Climate: 88,1 vs 88,6 atteso → sentiment debole.

  • PIL trimestrale: 0,0% (in linea) → stagnazione consolidata.

  • Inflazione preliminare: 0,0% m/m vs -0,2% atteso.

Francia

  • Inflazione preliminare: -0,1% m/m vs 0,0%.

  • PIL trimestrale: +0,5% (in linea) → quadro più stabile rispetto alla Germania.

Spagna

  • inflazione preliminare: +0,2% % m/m → stabilità nella dinamica dei prezzi.

FX: L’euro beneficia della debolezza del dollaro e ritorna sopra area 1,16 .

REGNO UNITO

  • Autumn Budget: misure fiscali improntate alla prudenza, con rialzi e congelamenti delle soglie d’imposta.

  • Reazioni di mercato: gilt in calo, sterlina in leggero apprezzamento sotto area 0,88 contro l’euro.

  • Outlook: OBR prudente su crescita e produttività; la sterlina resta vulnerabile nel medio periodo.

ASIA & OCEANIA

  • Produzione industriale e vendite al dettaglio in rallentamento.

  • Domanda interna ancora debole, export penalizzato da un contesto commerciale sfavorevole.

Giappone

  • Ueda ha indicato chiaramente che la BoJ è pronta a intervenire con ulteriori rialzi se inflazione e crescita seguiranno lo scenario atteso.

  • I rendimenti JGB continuano a salire e la volatilità sullo yen rimane elevata.

Nuova Zelanda

  • La RBNZ ha tagliato il tasso ufficiale di 25 bps al 2,25%, minimo da oltre 3 anni.

  • La banca centrale ha segnalato che il ciclo di allentamento è nella fase finale, contribuendo a un indebolimento del NZD.

COMMODITIES & CRYPTO

  • Oro riprende la corsa in area $4,300 all’oncia .

  • Petrolio in leggero aumento in area $60 barile.

  • Bitcoin stabile in area $86,000.

CONCLUSIONI

Il quadro che emerge è quello di un sistema globale poggiato su fondamenta meno solide di quanto suggerisca, a prima vista, l’andamento di alcuni indici azionari.

Questa nuova settimana si apre con un’agenda particolarmente densa negli Stati Uniti: in uscita il dato PCE — fondamentale per definire le prospettive di inflazione — insieme agli indici ISM e ai dati JOLTS. In Europa, l’attenzione sarà rivolta ai dati preliminari sull’inflazione e alla stima aggiornata del PIL del terzo trimestre.

Negli Stati Uniti, il PCE di questa settimana funge da spartiacque: se confermerà un’inflazione ostinata, la Fed potrebbe essere costretta a mantenere un atteggiamento prudente più a lungo, con il rischio di schiacciare ulteriormente un mercato del lavoro già in fase di raffreddamento. Se invece segnalerà un rallentamento più deciso, si consoliderà la teoria di un taglio dei tassi nell’ultima riunione di dicembre.

In Eurozona, i dati su inflazione e PIL diranno quanto margine abbia la BCE per rimanere in fase di attesa. I segnali che arrivano dai Paesi core e quelli periferici restano divergenti, e questo rende qualsiasi scelta di politica monetaria potenzialmente controversa.

Sul fronte Asia–Pacifico, la combinazione di una BoJ più vicina a un sentiero di rialzi e una RBNZ che frena il ciclo di tagli conferma che la fase delle politiche ultra-espansive generalizzate è alle spalle. Ma questo avviene in un contesto in cui il debito pubblico è destinato ad aumentare nella maggior parte dei Paesi e in cui la spesa per interessi sta diventando un vincolo macroeconomico sempre più importante.

Calendario Economico: