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Italy: La settimana nei mercati

CalendarSeptember 5, 2022
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La volatilità non va in vacanza: ce lo dimostra il cambio EUR-USD che nel mese di Agosto ha visto oscillazioni nel range 1.0360 / 0.9900. Rimangono sempre attuali temi come inflazione, politica monetaria delle Banche Centrali e recessione, cui si affianca l’incertezza politica (Italia e Regno Unito) e una sempre maggiore preoccupazione per il caro energia, accentuata dall’annuncio dello stop a Nord Stream.

Investitori e analisti si concentreranno questa settimana sul meeting BCE di giovedì 8 settembre, dove le aspettative sono di un aumento di ben 75 bp a seguito del dato record sull’inflazione, aumento che si andrebbe ad aggiungere ai 50 bp del mese di Luglio. Inoltre, l’UE sta lavorando sulla definizione delle misure necessarie per porre un tetto massimo ai prezzi dell’energia e la Presidente Ursula Von Der Leyen esporrà le idee della commissione in un discorso che si terrà il 14 di settembre.

Se lo scenario preoccupa in Europa (a partire dalla spinta tedesca in rallentamento), negli Stati Uniti l’economia sembrerebbe dare segnali più incoraggianti, con buoni dati macro su manifattura e occupazione. Tale scenario porta alcuni analisti a ritenere che la FED abbia decisamente più spazio rispetto alla BCE per intervenire sui tassi, posizione sostenuta dall’intervento di Powel a Jackson Hole, l’incontro annuale di banchieri che si tiene ad Agosto, durante il quale il numero uno della FED ha confermato che l’obiettivo della banca centrale è quello di mantenere alti i tassi di interesse più a lungo per ridurre l’impennata dell’inflazione.

Ma vediamo adesso nel dettaglio cosa è successo nei mercati valutari e gli eventi attesi per la settimana.

Europa

L'economia europea sta affrontando un forte shock dell'offerta a causa dell'aumento dei prezzi del gas e dell'elettricità, alimentando le preoccupazioni di investitori ed analisti. Per il meeting di giovedì la maggior parte degli analisti attende un aumento dei tassi di 75 punti base; l’elemento fondamentale sarà capire se i mercati avranno fiducia nelle mosse della BCE nonostante tale significativo aumento, viste e considerate le avversità che comunque affliggono il vecchio continente. Proseguono infatti le tensioni dovute alle sospensioni di gas da parte della Russia nei confronti dell’Europa oltre al crescere del prezzo del gas, tutti fattori che innescano forti preoccupazioni soprattutto per l’avvicendarsi dei mesi invernali.

In aggiunta, gli elevati livelli di inflazione, oramai vicina a livelli a due cifre (9,1% ad agosto) e la minaccia di una imminente recessione economica non fanno che alimentare tali preoccupazioni, contribuendo alla debolezza della moneta unica. Nelle ultime riunioni, gli economisti della banca centrale hanno rivisto al rialzo le loro aspettative sul livello dei tassi, portandolo all’1,75% per febbraio 2023, dall’1,50% precedente. Il meeting di questa settimana ci dara dunque preziose indicazioni sul possibile futuro dell’euro/dollaro.

Regno Unito

Dal fronte UK, dove l’inflazione ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 40 anni pari al 10,1%, quest’oggi si conoscerà il successore dell’ex ministro Boris Johnson. La favorita sembrerebbe essere Liz Truss, la quale ha promesso una riduzione delle tasse e che non ci saranno razionamenti energetici. L’elemento e particolarmente rilevante nel paese, dove secondo un report riportato da Bloomberg il 60% delle società sarebbe a rischio chiusura qualora non vengano implementate soluzioni rispetto al costo dell’energia.

Il mercato prevede ora che i tassi di interesse della Banca d'Inghilterra raggiungano il 4% entro il prossimo anno, con il Regno Unito che continua a lottare con una grave crisi del costo della vita. Si prevede infatti che il Regno Unito vedrà l'inflazione salire a oltre il 13% entro il quarto trimestre di quest'anno e una previsione di un’inflazione al 18% per il 2023.

Conclusioni

L’attenzione questa settimana sarà diretta all’intervento della BCE di giovedì e alla successiva conferenza stampa. L’aumento dei tassi da parta della banca centrale, seppur necessario visti i livelli di inflazione, grava sul tessuto imprenditoriale che si trova ora ad affrontare anche una crisi energetica le cui conseguenze sono ancora difficilmente prevedibili. Da seguire con attenzione questa settimana: 

Author

Marco Piga

Marco Piga

Regional Director, Sales and Dealing Italy

Marco è Regional Director di Corpay Italia. Vanta un’approfondita conoscenza dei mercati finanzari mondiali fondata su più di 15 anni di esperienza nel settore. Oltre a dirigere il team in Italia, gestisce e controlla attivamente le posizioni dei clienti.

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