Italy: La settimana nei mercati - 28 Luglio 2025
INTRODUZIONE
La settimana si apre con un clima di rinnovato ottimismo grazie a due importanti svolte sul fronte commerciale: l’accordo firmato tra Unione Europea e Stati Uniti e la proroga della tregua tariffaria tra Stati Uniti e Cina. L’intesa UE‑USA annunciata ieri a Glasgow, prevede una tariffa base del 15 % sulle importazioni europee (auto, semiconduttori, farmaceutico) e l’esenzione totale per alcuni “prodotti strategici”, mentre restano al 50 % solo acciaio e alluminio. Al contempo, l’UE si impegna a investire complessivamente 600 mld € nel territorio statunitense e ad acquistare forniture energetiche per un valore di 750 mld €, cercando così di favorire una crescita reciproca. Parallelamente, Washington e Pechino hanno deciso di estendere di altri 90 giorni la pausa sull’introduzione di nuovi dazi, alleggerendo le tensioni su due dei più grandi blocchi commerciali al mondo.
In questo contesto, anche le banche centrali hanno svolto un ruolo chiave. Il 24 luglio la BCE, come da attese, ha confermato il tasso sui depositi al 2 % e adottato un tono di cautela definendo lo scenario “eccezionalmente incerto” a causa delle dinamiche geopolitiche. Sul versante statunitense, le continue pressioni politiche del Presidente Trump su Powell non sono riuscite a spostare le aspettative per la riunione di mercoledi per la quale i mercati stimano al di sotto del 3% un taglio di 25bps mentre la possibilitá di un taglio nella riunione di settembre rimane sopra il 50%.
La scorsa settimana si e’ inoltre riunita anche la PboC (People’s bank of China), la quale come da attese lascia invariati i tassi di riferimento.
STATI UNITI
Commercio: la proroga di 90 giorni della tregua con la Cina riduce i timori di escalation, mentre l’accordo UE‑USA alimenta l’ottimismo su potenziali trasferimenti di investimenti e flussi energetici;
Politica monetaria: Trump continua a sollecitare un taglio tassi, ma il FOMC del 30 luglio è dato con scarse probabilità di cambiamento;
PMI: manifatturiero in lieve contrazione a 49,5, servizi ancora in espansione oltre la soglia dei 50 punti.
EUROPA
Accordo commerciale: tariffe al 15% per auto, semiconduttori e farmaci, esenzioni su prodotti strategici e investimenti UE da 600 mld € in USA e da 750 mld € forniture energetiche; dettagli su acciaio e alluminio ancora al 50% in fase di definizione;
Decisone BCE (24 luglio): tassi confermati (depositi 2%, rifinanziamento 2,15%), con Christine Lagarde che ha evidenziato l’“eccezionale incertezza” per non impegnarsi su ulteriori tagli;
PMI e fiducia: servizi Eurozona a 51,2 (da 50,5), manifatturiero a 49,8 (da 49,5); indice IFO Germania in ripresa a 88,6.
CONCLUSIONI
Le recenti intese sui dazi hanno temporaneamente attenuato uno dei principali fattori di instabilità, spingendo gli asset rischiosi in rialzo e rafforzando leggermente il dollaro. Tuttavia, la decisione della BCE di mettere in pausa ulteriori tagli e le pressioni su Powell mantengono alto il grado di incertezza. L’appuntamento con il FOMC e i prossimi dati sul Pil e sul mercato del lavoro in Europa e negli Stati Uniti saranno determinanti per comprendere la tenuta della ripresa globale; interessante monitorare anche la riunione della Bank of Japan e della Bank of Canada sui tassi d’interesse.
Calendario Economico:
