Italy: La settimana nei mercati - 23 Dicembre 2024
La settimana appena trascorsa, complice la vicinanza delle Festività Natalizie, avrebbe potuto rappresentare un lento e tranquillo atterraggio verso un periodo di “tregua” e relativa tranquillità sui mercati. Tuttavia, l'evento principale della settimana, ossia il meeting della FED, ha riservato sorprese che hanno animato tutte le asset class.
Prima di analizzare in dettaglio quanto accaduto negli Stati Uniti, spostiamoci in Giappone, dove giovedì la BOJ ha deciso di mantenere stabile il tasso di interesse di riferimento allo 0,25%, scegliendo di prendersi del tempo per valutare l'impatto dei mercati finanziari e dei cambi sull'attività economica e sui prezzi. La BOJ ha dichiarato che la decisione è stata presa con un voto diviso 8-1. Tuttavia, poiché l'inflazione di fondo sta aumentando solo a un ritmo moderato, la BOJ potrebbe procedere con cautela nell'aumentare i tassi.
Anche la BOE non ha modificato i tassi d’interesse, mantenendo il livello al 4,75%, con una divisione di voto 6-3 tra coloro che erano favorevoli a mantenere i tassi invariati e coloro che preferivano una riduzione di un quarto di punto. Il mercato si attendeva una decisione con un voto di 8-1 tra i membri votanti, e per questo motivo la sterlina ha subito un deprezzamento di circa l’1% contro l’euro e di oltre l’1,8% contro il dollaro da inizio settimana.
Passiamo ora a un'analisi più dettagliata della situazione in Europa e Stati Uniti.
Stati Uniti
L’evento principale della scorsa settimana è stato il meeting della Federal Reserve, conclusosi mercoledì 18 dicembre, in cui, come ampiamente scontato, il board ha deciso di tagliare i tassi di 25 bps (portando il range dei tassi Fed a 4,25%-4,50%).
Ciò che non era affatto scontato, però, era il contenuto del comunicato diffuso dopo la decisione, in cui Jerome Powell, a sorpresa, ha smentito le aspettative di quattro tagli nel prossimo anno. Ha infatti prospettato che nel 2025 la Banca Centrale americana dovrà procedere con soli due tagli di 25 bps ciascuno per l’intero anno, confermando un deciso cambiamento nella politica di normalizzazione monetaria iniziata a settembre 2024 con il maxi taglio di 50 bps.
La ragione di questo mutamento è da ricercarsi nello spostamento dell’attenzione da parte della Fed dal sostegno alla crescita e al mercato del lavoro, che continuano a sembrare solidi grazie agli ultimi dati e alle proiezioni future, alla lotta contro l’inflazione, le cui stime per il 2025 e il 2026 sono state fortemente riviste al rialzo, complice anche l’eventuale rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca.
Le reazioni sui mercati sono state piuttosto marcate: le borse sono crollate, i tassi a medio-lungo termine sono risaliti con decisione, le quotazioni dei metalli preziosi (in particolare l’oro e soprattutto l’argento) sono crollate, e infine il dollaro americano ha registrato un forte apprezzamento, tornando a lambire l’importante supporto posto poco sopra l’1,0300 contro euro.
Europa
La settimana appena trascorsa non ha presentato spunti rilevanti in area Euro. Come detto, i riflettori erano assolutamente puntati sull’altra sponda dell’Atlantico.
Gli unici dati macroeconomici significativi sono stati i PMI, sia manifatturiero che dei servizi, pubblicati all'inizio della settimana e preceduti dalle misurazioni analoghe per alcune delle economie europee più importanti, come Francia e Germania.
Parlando dei dati aggregati, i risultati sono stati in linea con le aspettative: la manifattura continua a contrarsi, mentre i servizi si mantengono stabili. Tuttavia, se paragoniamo questi dati con quelli degli Stati Uniti o della Cina, la situazione europea appare decisamente più cupa, poiché i livelli assoluti delle misurazioni risultano molto più bassi rispetto a quelli registrati nelle altre aree.
Infine, sono da segnalare alcune dichiarazioni di membri del board della BCE e della presidente Lagarde, che hanno confermato l’atteggiamento piuttosto dovish dell'istituto di Francoforte. Questo approccio risalta in modo marcato rispetto a quello hawkish seguito da Powell nell'ultimo FOMC.
Conclusioni
Per concludere, segnaliamo che il market wire va in vacanza e tornerà dopo l'Epifania.
Il team di Corpay coglie l'occasione per augurare a tutti i clienti, che vanno in vacanza, un sereno Natale e un fantastico inizio 2025. Rimaniamo comunque a disposizione per qualsiasi esigenza dovesse sorgere nei prossimi giorni.
Ancora tanti auguri!
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