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Italy: La settimana nei mercati - 22 Maggio 2023

CalendarMay 22, 2023
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La scorsa settimana abbiamo visto un aumento della volatilità nei mercati, con il dollaro protagonista grazie a un rafforzamento che lo ha portato in area 1.0760 contro l’euro. La settimana non presentava dati macro di particolare rilevanza pertanto l’attenzione degli operatori si è rivolta principalmente alle parole dei banchieri centrali che hanno tenuto numerosi interventi, e agli sviluppi nei colloqui tra repubblicani e democratici per la problematica relativa al tetto del debito pubblico statunitense.

Per quanto riguarda il Regno Unito, la BoE nella sua ultima riunione ha aumentato i tassi di altri 25 punti base portandoli al 4,50%, livello più alto dal 2008. L'inflazione in territorio UK è ancora a livelli molto alti (10,1%); il rialzo, ampiamente previsto dagli economisti, è stato sostenuto da sette dei nove membri del Comitato di politica monetaria.

In Europa intanto si continua a ribadire che l’inflazione è ancora alta, e le decisioni sui prossimi passi del consiglio direttivo verranno prese in base a dati economici e finanziari.

Venerdì si sono aperti i tre giorni del summit G7 che è stato ospitato quest'anno dalla presidenza giapponese a Hiroshima. A rappresentare l'Ue c’erano il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Numerosi i temi affrontati durante le otto sessioni di lavoro: dalla situazione nel conflitto russo ucraino al dialogo con i partner internazionali (Cina su tutti), dalla transizione energetica al disarmo nucleare globale.

Per la settimana in essere abbiamo diversi dati macro in uscita, ma anche verbali del FOMC mercoledì e dati inflazione USA/UK.

Vediamo in maggior dettaglio cosa sta muovendo i mercati:

Europa

Nessuna novità sul fronte inflattivo, gli indici CPI confermano le attese sia nella versione generale che in qualla core uscendo rispettivamente a 7% e 5,6% su base annua. Visto l’obiettivo del 2%, restano salde le aspettative di ulteriori aumenti da parte della Banca Centrale.

La BCE sottolinea infatti che «le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate da troppo tempo», ribadendo che «il consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati». «I passati incrementi dei tassi di interesse si stanno trasmettendo con vigore alle condizioni monetarie e di finanziamento nell'area dell'euro, mentre il ritardo e l'intensità della trasmissione all'economia reale restano incerti».

Stati Uniti

Il presidente della FED di Dallas, Lorie Logan che ha affermato che le condizioni attuali US non supportano una pausa negli aumenti dei tassi di interesse della banca centrale e così da una probabilità quasi nulla di un incremento dei tassi a giugno, secondo il Fed watch tool pubblicato costantemente dal CME gli analisti ora sitimano una probabilita’ del 40% di un ulteriore inasprimento della politica monetaria statunistense.

Resta centrale per questa settimana il tema dell’accordo sul tetto del debito, per il quale come ha sottolineato il Segretario al Tesoro Yellen, il tempo sta per scadere: gli Stati Uniti rischiano il default qualora non si trovi una soluzione entro il primo giugno. Sempre la Yellen ha dichiarato che “Un default minaccerebbe i progressi per cui abbiamo lavorato così duramente negli ultimi anni nella nostra ripresa dalla pandemia e scatenerebbe una recessione globale che ci riporterebbe molto indietro“, “rischierebbe anche di minare la leadership economica globale degli Stati Uniti e solleverebbe interrogativi sulla nostra capacità di difendere gli interessi di sicurezza nazionale”.

Conclusioni

I solidi dati economici pubblicati recentemente e i progressi nei colloqui sul tetto al debito, supportano le aspettative di quegli analisti che sono convinti assisteremo ad rialzo dei tassi della Federal Reserve anche a giugno.

Tuttavia, la maggior parte degli operatori di mercato rimane dell’idea che non vi saranno ulteriori aumenti da parte della FED ed è invece preoccupata per le sfide che dovrà affrontare sia per la gestione del debito pubblico che degli effetti sul sistema economico dell’aggressivo rialzo dei tasi degli ultimi mesi. Rimane alta dunque l'incertezza e gli analisti faticano a prendere una posizione.

Calendario economico:

Author

Marco Piga

Marco Piga

Regional Director, Sales and Dealing Italy

Marco è Regional Director di Corpay Italia. Vanta un’approfondita conoscenza dei mercati finanzari mondiali fondata su più di 15 anni di esperienza nel settore. Oltre a dirigere il team in Italia, gestisce e controlla attivamente le posizioni dei clienti.

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