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Italy: La settimana nei mercati - 19 Dicembre 2022

CalendarDecember 19, 2022
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La scorsa settimana l’attenzione di investitori e analisti era rivolta alle ultime riunioni dell’anno delle banche centrali.

FED, BOE e BCE hanno agito all’unisono alzando il tasso di riferimento di 50 punti base, in linea con le attese, portando il costo del denaro rispettivamente al 4.50%, 3.50% e 2.50%.

Anche la Banca Centrale Svizzera che ha deliberato il terzo rialzo consecutivo dei tassi di 50 punti base. Il costo del denaro è stato portato all’1% il più alto dal 2008. L’inflazione in Svizzera è al momento al 3% a Novembre, in calo rispetto al picco del 3,5% registrato ad Agosto.

La Banca centrale norvegese ha alzato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo a 2,75%, spiegando che alzerà ancora i tassi dato che l’inflazione resta oltre il target.

Vediamo cosa è successo nello specifico durante la settimana:

USA

Nella giornata di martedì, sono usciti dati sull’inflazione americana in contrazione rispetto alle aspettative e rispetto ai dati precedenti: il dato su inflazione annuale è uscito al 7.1%, inferiore non solo al dato precedente che si era attestato a 7,7% ma anche alle aspettative degli operatori di mercato che si aspettavano di vederlo al 7.3%. Il mercato ha interpretato questi dati come segnali che la politica straordinariamente restrittiva della FED si sta trasmettendendo all’economia reale ed i prezzi stanno iniziando la discesa e abbiamo assistito a un indebolimento del dollaro americano dopo la pubblicazione dei dati.

Mercoledì la Fed, dopo aver aumentato i tassi di interesse di 75 punti base in quattro riunioni successive, ha annunciato un rialzo di 50 punti base, in linea con le attese degli operatori. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto che è necessaria un’ “evidenza significativamente maggiore per essere convinti che l’inflazione sia su un sentiero duraturo verso il basso”, il che porta ad aspettarsi ulteriori rialzi del tassi nelle prossime riunioni. Il focus sembra non essere più la velocità dei rialzi, ma il punto di arrivo e la durata della restrizione, a questo porposito la Fed ha rivisto verso l’alto il punto di arrivo del ciclo di rialzi a 5,00- 5,25%.

Europa

Il Parlamento europeo ha votato per rimuovere Eva Kaili dal ruolo di vicepresidente dell’assemblea, dopo che è stata accusata, con altri, di aver ricevuto denaro e regali dal Qatar per influenzare le decisioni dei parlamentari. Il Parlamento ha votato con 625 voti favorevoli, 1 contrario e due astensioni, per porre fine anticipatamente al suo mandato. Era necessaria una maggioranza di due terzi. Kaili ha negato qualsiasi illecito, così come il Qatar.

Lo scorso mercoledì i ministri dell’Energia Ue non sono riusciti a raggiungere un accordo sull’introduzione di un tetto massimo sui prezzi del gas naturale per tutta l’Unione, dopo mesi di dibattito nel tentativo di alleviare la crisi energetica europea.

Per quanto riguarda le decisioni di politica monetarie europea, questa settimana la BCE ha incrementato per la quarta volta consecutiva i tassi di interesse per contenere l’inflazione. L'aumento è stato di 50 basis point.

La presidente Christine Lagarde, nel corso della tradizionale conferenza stampa che segue l’annuncio della decisione sui tassi, ha detto che il consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Francoforte ha anche discusso interventi di quantitative tightening a partire da marzo 2023. Il portafoglio del programma di acquisto di attività (PAA) sarà ridotto "ad un ritmo misurato e prevedibile pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo".

Per quanto riguarda lo scenario inflazionistico della zona euro, la Banca centrale europea si aspetta che l’inflazione rimanga sopra il target del 2% per i prossimi tre anni, superando le attese dei mercati e mostrando che la lotta contro la corsa dei prezzi è tutt’altro che finita. In particolare, gli economisti intervistati da Reuters prevedono un’inflazione del 6% nel 2023, del 2,3% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025. Al netto della componente energetica e alimentare l’inflazione sarebbe pari in media al 3,9% nel 2022 e aumenterebbe al 4,2% nel 2023, per poi diminuire al 2,8% nel 2024 e al 2,4% nel 2025.

In termini di crescita economica, il PIL è stato rivisto al 3,4% nel 2022, allo 0,5% nel 2023, all'1,9% nel 2024 e all'1,8% nel 2025. In questo senso, la Bce avverte che nel prossimo trimestre l'Eurozona potrebbe subire "una contrazione dovuta alla crisi energetica, all’elevata incertezza, all’indebolimento dell’attività economica mondiale e alle condizioni di finanziamento più restrittive" .

UK

La scorsa settimana anche la Banca d'Inghilterra ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base, portando il costo della sterlina al 3.5%, massimo da 14 anni. Il rialzo è minore rispetto all'aumento di 75 punti base annunciato nell'ultima riunione della Banca e riflette il fatto che la crescita trimestrale del PIL registra già da tre mesi valori negativi, con inflazione e crescita dei salari che rimangono scomodamente alte. Il Comitato di politica monetaria si è espresso con un voto di 6-3 a favore della mossa e ha avvertito che potrebbero essere necessari ulteriori rialzi dei tassi per far fronte a quelle che, teme, possano essere pressioni inflazionistiche interne persistenti derivanti da prezzi e salari.

Conclusioni

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un importante indebolimento del dollaro americano rispetto alle altre valute; focalizzando la nostra attenzione in particolare sul cross EURUSD, a partire da inizio novembre il dollaro ha perso contro euro oltre il 10% del suo valore.

Gli analisti si dividono tra chi si aspetta che ci sia un recupero del dollaro contro euro, ipotizzando che l’Euro sia penalizzato dal protrarsi della guerra Russa in Ucraina e dall’incapacita’ del paesi europei di trovare un accordo su misure che portino ad alleviare la crisi energetica, mentre il dollaro sia supportato da un mercato del lavoro solido e dalle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi in seguito all’aumento del livello obiettivo per i tassi US dal 4.6% al 5.1%. Dall’altra parte gli analisti che si aspettano che il cross EURUSD continuera’ a muoversi verso l’alto, vedono un dollaro penalizzato dal rallentamento nel ritmo di rialzo dei tassi US e l’Euro supportato dal programma di quantitative tightening previsto a partire da Marzo. Dati in uscita la prossima settimana:

Author

Marco Piga

Marco Piga

Regional Director, Sales and Dealing Italy

Marco è Regional Director di Corpay Italia. Vanta un’approfondita conoscenza dei mercati finanzari mondiali fondata su più di 15 anni di esperienza nel settore. Oltre a dirigere il team in Italia, gestisce e controlla attivamente le posizioni dei clienti.

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