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Italy: La settimana nei mercati - 17 Aprile 2023

CalendarApril 17, 2023
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La scorsa settimana abbiamo assistito a un importante indebolimento del dollaro americano, con l’attenzione dei mercati concentrata su due eventi: il rilascio dei dati sull'inflazione USA e i verbali della riunione del FOMC di Marzo.

L’inflazione a marzo è scesa rispetto al dato del mese precedente in modo più marcato rispetto alle attese, alimentando le apettative che la Federal Reserve possa sospendere a breve il ciclo di rialzo dei tassi di interesse. A sostenere queste aspettative è anche l’incertezza che emerge dai verbali dell’ultima riunione della FED.

Dal fronte Canadese , la banca centrala ha lasciato invariati i tassi di interesse, confermando le attese e mantenendo l'orientamento intrapreso già il mese precedente. Il mese scorso infatti, la Bank of Canada è stata la prima grande banca centrale a sospendere il ciclo delle strette monetarie.

In Asia, da segnalare i dati relativi al commercio estero cinese: le esportazioni, dopo un calo del 1,3% a di febbraio hanno registrato un balzo in avanti del 14.8% anno su anno; in particolare le esportazioni verso la Russia mostrano un incremento del 136,4% su base annua. Contestualmente, le importazioni dai maggiori paesi europei e dagli Stati Uniti sono diminuite.

Con il mese di aprile si avrà l'insediamento del nuovo governatore della Banca del Giappone Ueda. Il nuovo governatore ha affermato che la banca centrale proseguirà con la politica monetaria accomodante di Kuroda riconoscendo che tale politica monetaria ha portato benefici al sistema economico nipponico. Ueda ha segnalato che manterrà la linea in atto: tassi negativi e controllo della curva. Investitori e analisti sono in attesa della prima riunione presieduta dal nuovo governatore che si avrà il 29 Aprile.

Vediamo piu’ in dettaglio la situazione in Europa e Stati Uniti.

Europa

Emergono pareri contrastanti sulla futura politica monetaria della BCE: il governatore della banca centrale austriaca e consigliere Bce Robert Holzmann ritiene che l’outlook dell’inflazione renda necessario un altro aumento di 50 punti base a maggio. Altri esponenti stanno invece convergendo su un aumento dei tassi di interesse più contenuto, di 25 punti base, come risposta all’incertezza del settore finanziario e per lasciare il tempo ai precedenti rialzi dei tassi di mostrare i propri effetti sull'economia. Il dibattito dunque è ancora aperto e le prospettive potrebbero cambiare, soprattutto in base ai dati sull’inflazione di aprile e all’indagine trimestrale sui prestiti bancari della Bce, entrambi previsti solo due giorni prima della riunione del 4 maggio.

Ad ogni modo gran parte dei mercati prevedono altri 75 punti base di rialzo durante l’attuale ciclo di inasprimento della banca centrale.

Stati Uniti

Grande era l'attesa per l'uscita dei dati sull'inflazione la scorsa settimana che hanno mostrato un rallentamento più marcato del previsto. L’inflazione è infatti al 5%, minore rispetto alle attese del 5,2% e in diminuzione rispetto al dato del 6% del mese precedente.

Ad oggi, gran parte degli analisti ritiene che la Fed possa aumentare i tassi di altri 25 punti base nella riunione del 2-3 maggio prima di una pausa nei rialzi a giugno. I mercati prevedono anche che la Fed tagli i tassi entro la fine dell’anno a causa di una prevista recessione, anche se alcuni funzionari della Fed hanno sottolineato la necessità di mantenere i tassi alti per ridurre l’inflazione.

Dai verbali dell'ultima riunione della Fed del 21-22 marzo, si legge: "A causa dei potenziali effetti economici dei recenti sviluppi del settore bancario, le proiezioni dello staff al momento della riunione di marzo prevedono una lieve recessione a partire dalla fine dell'anno, con una ripresa nei due anni successivi". Per quanto riguarda invece quello che sarà l'orientamento futuro, "diversi partecipanti hanno sottolineato la necessità di mantenere la flessibilità e l'opzionalità nel determinare l'orientamento appropriato della politica monetaria, data l'elevata incertezza delle prospettive economiche".

Venerdì entra nel vivo anche la stagione delle trimestrali negli Stati Uniti. Al via è attesa subito la pubblicazione dei conti del primo trimestre 2023 delle grandi banche (City, Wells Fargo e JP Morgan) particolarmente attese dal mercato perché aiuteranno a farsi un’idea su come è partito il 2023 ma anche di capire quale è stato l’impatto della crisi bancaria sui conti dei principali player. Fondamentale sarà anche guardare le nuove richieste di linee di credito per capire se il rialzo dei tassi da qui a fine anno porterà ad una recessione (o quantomeno ad un significativo rallentamento dell’economia) e se già si vedono alcuni segnali di rallentamento.

Conslusioni

Il Fondo monetario internazionale ha ridotto leggermente le previsioni di crescita globale per il 2023 per l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse, ma ha avvertito che un eventuale serio ritorno delle turbolenze finanziarie potrebbe ridurre la produzione a livelli quasi recessivi. Nell’ultimo World Economic Outlook, l’Fmi ha affermato che i rischi di contagio del sistema bancario sono stati contenuti grazie ai decisi interventi intrapresi dopo il crollo di due banche negli Usa e al crack di Credit Suisse. Tale instabilità ha dunque aggiunto un ulteriore grado di incertezza, oltre all’inflazione che persiste a livelli elevati e alle ripercussioni della guerra in Ucraina. L’Fmi prevede ora una crescita del Pil globale in termini reali del 2,8% per il 2023 e del 3% per il 2024, con un deciso rallentamento rispetto alla crescita del 3,4% del 2022 a causa dell’inasprimento della politica monetaria. Inoltre, ha aumentato le previsioni sull’inflazione ‘core’ per il 2023 al 5,1%, rispetto al 4,5% previsto a gennaio, affermando che in molti paesi la crescita dei prezzi non ha ancora raggiunto il picco, nonostante la riduzione del costo dell’energia e dei generi alimentari.

Author

Marco Piga

Marco Piga

Regional Director, Sales and Dealing Italy

Marco è Regional Director di Corpay Italia. Vanta un’approfondita conoscenza dei mercati finanzari mondiali fondata su più di 15 anni di esperienza nel settore. Oltre a dirigere il team in Italia, gestisce e controlla attivamente le posizioni dei clienti.

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