Italy: La settimana nei mercati - 13 Marzo 2023
Il fallimento venerdì della Silicon Valley Bank ha scatenato un indebolimento del dollaro americano che ha perso terreno contro tutte le principali valute.
Secondo alcuni analisti questo potrebbe essere legato all’aspettativa che la Federal Reserve debba adottare una politica monetaria meno restrittiva e quindi rialzare i tassi meno di quanto precedentemente atteso dal mercato: le aspettative per i tassi di fine anno sono infatti calate di 25 basis point.
Durante la settimana abbiamo assistito all'intervento della Bank of Canada, la quale ha lasciato invariato il livello dei tassi di interesse e della Reserve Bank of Australia, che li ha aumentati di 25 punti base portandoli al 3,60%, il livello più alto da oltre dieci anni. Quest'ultima ha fatto intendere che la stretta monetaria potrebbe essere vicina alla fine e il dollaro australiano ha reagito indebolendosi.
Proseguono le tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti. Xi Jinping ha ammonito gli USA di cessare le politiche di contenimento e repressione rispetto a Pechino per evitare un conflitto che diventerebbe “inevitabile” e che avrebbe conseguenze “catastrofiche”. Il declino nei rapporti tra le due grandi potenze è stato al centro della conferenza stampa del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che ha lanciato avvertimenti a Washington su tutti gli aspetti delle relazioni bilaterali, dalla questione di Taiwan alla guerra in Ucraina, puntando, infine, il dito contro gli USA per l'incidente diplomatico innescato dalla crisi del pallone spia cinese abbattuto al largo delle coste del South Carolina il mese Scorso.
Dal Giappone invece, la Banca centrale ha deciso di mantenere invariata l'attuale politica monetaria ultra-espansiva. Al termine della riunione di due giorni, il comitato ha scelto di lasciare i tassi a breve in territorio negativo al -0,1%, proseguendo nel massiccio piano di acquisto delle obbligazioni. Dopo una crescita anemica pari allo 0,1% nel quarto trimestre del 2022, la BoJ ha mantenuto il proprio giudizio per un'espansione "in fase di accelerazione", malgrado i recenti rialzi delle materie prime.
Vediamo più da vicino cosa è successo in Europa e Stati Uniti:
Europa
Cala inaspettamente il morale degli investitori a marzo nella zona euro per la prima volta da ottobre, zavorrato da un calo delle aspettative in seguito ai timori che possa essere a rischio la tipica ripresa primaverile dell’economia. Ad aggravare la situazione, il dato sulle vendite al dettaglio della zona euro, che sono rimbalzate molto meno del previsto su base mensile a gennaio e sono calate su base annua, sottolineando la debolezza della domanda dei consumatori e un più ampio rallentamento dell’economia.
La crescita economica della zona euro è stata pari a zero nel quarto trimestre rispetto al terzo e dell’1,8% rispetto a un anno prima, si legge nel comunicato dell’agenzia Eurostat. Questo si raffronta con le stime flash pubblicate il 14 febbraio, che davano lo 0,1% e l’1,9%. Le revisioni hanno comunque confermato che la zona euro ha evitato per poco la recessione tecnica prevista in precedenza.
Per la prossima settimana l’attenzione è rivolta alle decisioni di politica monetaria della BCE.
Stati Uniti
A inizio settimana abbiamo visto il dollaro rafforzarsi in seguito al discorso del predisente della FED Powell che, in un intervento davanti al congresso, ha detto che La Federal Reserve dovrà probabilmente alzare i tassi d’interesse più del previsto in risposta ai recenti dati economici solidi ed è pronta a intraprendere passi più decisi nel caso in cui la “totalità” delle informazioni in arrivo suggerisca la necessità di misure più severe per tenere sotto controllo l’inflazione.
I dati sul mercato del lavoro pubblicati successivamente sono stati però meno incoraggianti di quanto si aspettassero gli analisti: sono aumentati i posti di lavoro più delle aspettative ma è al contempo aumentata la disoccupazione, che è salita al 3.6% rispetto alle aspettative che la vedevano al 3.4%.
A scuotere ulteriormente il mercato la notizia di venerdì del fallimento della Silicon Valley Bank.
Il mercato si aspetta ora che la FED debba agire con più cautela e che la stretta monetaria possa rallentare; il dollaro ha quindi perso terreno contro le altre valute.
Conclusioni
Il mercato, scosso da dati sul lavoro americano meno solidi delle aspettative e dal fallimento della Silicon Valley Bank si interroga su querlla che sarà la decisione della FED durante la riunione del 22 Marzo.
Intanto questa settimana si riunierà la BCE dalla quale ci si attente un aumento dei tassi di 50 punti base.
Vediamo di seguito i principali dati in uscita questa settimana: