All
Blog
Case Studies
Industry News
Info Sheets
Market Analysis
Webcasts & Podcasts
Whitepapers & Ebooks

All
Procure-to-Pay
Payments Automation
Commercial Cards
Cross-Border
Virtual Card
Global payments
Risk management
Expense management

All
Reduce costs
Customize controls
Apply insights
Simplify processes
Mitigate fraud and risk
May 12, 2025Cross-Border
LinkEmailTwitterLinkedin

Italy: La settimana nei mercati - 12 Maggio 2025

INTRODUZIONE

Il mercato apre questa mattina con la notizia dell’accordo raggiunto tra Cina e Stati Uniti per un taglio alle tariffe della durata di 90 giorni: la Cina abbasserà le tariffe su beni americani al 10% (dal 125%) mentre gli USA le porteranno al 30% (dal 145%). Il mercato ha reagito immediatamente con un rafforzamento importante del dollaro.

Già la scorsa settimana avevamo assitito a importanti evoluzioni nei rapporti commerciali transatlantici: Stati Uniti e Regno Unito hanno infatti annunciato un nuovo accordo commerciale bilaterale. L’intesa prevede tariffe agevolate su acciaio, alluminio e automobili britanniche, oltre all’ampliamento dell’accesso al mercato UK per carne, etanolo e prodotti industriali americani.

La scorsa settimana i mercati hanno seguito con grande attenzione anche le riumioni di FED e BOE. La Fed come da attese ha mantenuto i tassi invariati; importanti tuttavia i commenti di Powell, il quale ha evidenziato come i rischi sull’inflazione e sulla disoccupazione siano al rialzo in conseguenza dell’incertezza generata dalle recenti politiche commerciali. Uno scenario questo che, da una parte spingerebbe la Fed a tagliare per sostenere il mercato del lavoro, e dall’altra a mantenere i tassi fermi per contenere l’inflazione.

D’altro canto invece la Bank of England, con una maggioranza tirata (5-4), ha tagliato i tassi di 25 bps al 4,25%, nonostante le attese di un’inflazione in temporanea risalita. La mossa britannica riflette la crescente preoccupazione per l'indebolimento dell'attività economica interna, evidenziata da un calo del PMI dei Servizi e da consumi stagnanti.

Tornando a concentrarci sulla Cina, da segnalare il maxi pacchetto di stimolo monetario da oltre 1.000 miliardi di yuan con il taglio del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche (RRR) per arginare il rallentamento della crescita.

Ma l’attenzione si sposta anche sul versante indiano: la situazione tra India e Pakistan è rapidamente degenerata in scontri armati, generando tensione nei mercati emergenti e una rupia estremamente volatile.

STATI UNITI

  • La Federal Reserve ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva. Powell ha sottolineato come le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump stiano accrescendo l’incertezza sull’outlook di inflazione e occupazione.

  • I dati macro mostrano un'economia resiliente ma in decelerazione: l’ISM servizi è sceso sotto le attese, la disoccupazione è salita leggermente al 3,9%, mentre le richieste settimanali di sussidi si sono attestate a 227.000.

  • Il presidente Trump ha duramente attaccato la Fed definendo Powell "fool", accusandolo di ritardare i tagli del tasso d’interesse.

  • Sul fronte commerciale, accordi con Regno Unito e Cina.

EUROPA

  • La BCE mantiene una postura “data-dependent” ma ha lasciato intendere che ci sará un’ulteriore taglio dei tassi a giugno. L’inflazione core resta sotto controllo ma la crescita dà segnali di debolezza.

  • I PMI servizi scendono a 50,1 ad aprile (da 51,0), con contrazioni in Germania e Francia e unico segnale positivo dall’Italia (PMI a 52,9). Il PMI composito si ferma a 50,4, segnalando una crescita che rimane debole.

  • Le vendite al dettaglio nell’Eurozona calano dello 0,1%, in linea con le attese ma in netto contrasto con la narrativa di ripresa. In Italia si registra un calo piu’ marcato (-0,5%).

  • La produzione industriale tedesca sorprende con un +3% mensile a marzo, ma si tratta di un rimbalzo tecnico dopo il -1,3% di febbraio. Le esportazioni tedesche (+1,1%) suggeriscono resilienza nel commercio extra-UE.

CONCLUSIONI

Il contesto macro e geopolitico resta instabile e frammentato. Le banche centrali sono costrette a bilanciarsi tra rischi inflazionistici a causa dell’ incertezza delle tensioni commerciali e rallentamento economico. La Fed temporeggia, la BoE prende iniziativa ma con divisioni interne, mentre la BCE prepara nuovi stimoli di fronte a dati macro in rallentamento.

Sul fronte internazionale, le tensioni tariffarie e l’interventismo strategico americano stanno riscrivendo le regole del commercio globale. Intanto, l’instabilità asiatica rappresenta una variabile non trascurabile: l’escalation tra India e Pakistan rischia di compromettere la fiducia nei mercati emergenti proprio mentre la Cina cerca di rilanciare il proprio ciclo economico con stimoli mirati.

I mercati finanziari rispondono con volatilità: il dollaro si rafforza a seguito delle notizie sugli accordi commerciali, la sterlina oscilla in funzione dei flussi di carry trade, mentre le borse reagiscono più alla politiche che ai dati macroeconomici.

Questa settimana da monitorare: i dati sull’inflazione negli Stati Uniti e i dati relativi al PIL nell’Eurozona e negli Stati Uniti. Sul fronte geopolitico, attenzione all’andamento delle trattative commerciali e a qualsiasi nuovo sviluppo tra India e Pakistan.

Calendario Economico: